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Calendario Pirelli 2018.

Tim Walker rilegge la storia di Alice nel paese delle meraviglie e chiama alla corte inglese alcuni tra i personaggi più influenti dello showbiz. Dalle passerelle, al cinema fino alla musica, passando anche per l’attivismo e la social equality. L’edizione 2018 del Calendario Pirelli celebra il Black Pride.

Piccoli spazi grandi personaggi. È tipico di Tim Walker, un’estetica contraddistinta dal taglio fiabesco per raccontare storie di successo come quella di Alice in Wonderland guardando alla genesi dell’epica di Lewis Carrol, ma soprattutto alle tavole originali di John Tenniel del 1865. Un mondo che si fa nuovo e diverso dalle migliaia di repliche già raccontate in tutte le salse. Qui Walker mette al centro del “The Cal 2018” l’iconica e irriverente potenza di una donna nera, richiamando quel carattere sublime ed ironico che abbiamo visto tante volte nei film più celebri, da Mami di Via col Vento a Oda Mae Brown in Ghost fino alla Minny Jackson di The Help.

Tramite il collante del kitsch vittoriano, Tim Walker costruisce una scena minuziosa, completa di tutto in ogni minimo particolare come i costumi, perfetti, selezionati dall’editor in chief di British Vogue ed un cast che si lega profondamente alle tematiche sociali che ancora risuonano attualissime nell’epoca di chi costruisce muri per recludere o di chi spara su comunità disarmate. Il fotografo mescola realtà e tira fuori dal cilindro magico, magari proprio quello del cappellaio – che se andassimo a guardar bene nella storia dell’industria inglese non sembra essere poi tanto matto, visto che prenderebbe spunto dagli operai in balia delle esalazioni tossiche dei vecchissimi stabilimenti manifatturieri britannici – in ogni caso Walker crea un sublime caos intriso di diversità. Caos che lui stesso definisce come una delle accezioni migliori possibili. Una diversità che però più che mettere a confronto culture e origini differenti, come del resto racconta già il romanzo di Carrol con tutti i suoi personaggi estremamente eterogenei, singolari e per lo più moderni, analizzando di gran lunga il tema dello sviluppo della crescita con le disarmonie che si porta dietro l’adolescenza, sceglie di concentrare il tema dell’anno sull’orgoglio della comunità nera.

Dunque un cast all black che riecheggia anche quello del 1987 quando Terence Donovan ha ritratto cinque bellissime donne nere, tra cui la sedicenne Naomi Campbell. La Venere c’è anche stavolta e segna la sua quarta decade delle edizioni Pirelli. Al grido di “tagliatele la testa”, affianco a lei, proprio nel ruolo dei tagliatori, il cantante e produttore musicale Sean Diddy Combs. Poi ancora l’iconica Whoopi Goldberg nelle vesti di duchessa reale, la modella sudanese-australiana Adut Akech e l’attivista femminista ghanese-britannica Adwoa Aboah, il modello senegalese-tedesco Alpha Dia, l’attore e attivista beninese-americano Djimon Hounsou, la sudanese Duckie Thot strepitosa nei panni di Alice. L’attivista gambiana per i diritti delle donne Jaha Dukureh, il modello britannico King Owusu, il rapper e cantante americano Lil Yachty, l’attrice messicana-keniota Lupita Nyong’o, la drag queen RuPaul, l’attrice americana Sasha Lane, la modella americana Slick Woods, la modella e avvocatessa sudafricana Thando Hopa, il modello britannico Wilson Oryema e la stilista, designer e cantante britannica Zoe Bedeaux.