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Gucci svela la location per la presentazione della collezione Cruise 2019. Sarà in Provenza, esattamente ad Arles. La luce gialla del mezzogiorno che ispirò Van Gogh dove in quindici mesi di permanenza realizzò trecento tele, oppure Picasso e i suoi ritratti con modelle in vesti Arlesiane, tra cui Lee Miller, la celebre musa di Man Ray, deve essere la stessa che ha catturato Alessandro Michele che sceglie la cittadina francese nominata Patrimonio dell’Unesco, come passerella. Arles si aggiunge alla lista preziosa dei siti storici fra cui la Dia-Art Foundation a New York City, i chiostri dell’Abbazia di Westminster a Londra e la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze, in cui il marchio fiorentino ha fatto sfilare le sue creazioni.

Chissà se Atene si stia ancora chiedendo se il suo “NO” categorico alla richiesta di Gucci di presentare la collezione di qualche tempo fa al Partenone, con tanto di diritti milionari su immagini e video, sia stata una buona idea. La scelta del marchio guidato da Alessandro Michele è andata poi verso la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze e non solo lo show di Beth Ditto assieme a quello dell’orchestra è stato impressionante, ma è stato poi sublime osservare come gli abiti della Resort 2018 si muovessero tra le opere rinascimentali di Botticelli e Perugino parlando un linguaggio che andasse al di qua e al di là del tempo, conversando di libertà e modernità atemporale. Tutto rispecchiava perfettamente l’estetica decorativa del designer, innescando il motivo di una Guccification che fosse in grado di andare dritta al cuore dell’astrazione, della diversità e di un modo di vestire da ricercare nelle radici sì queer, ma che alla fine è impossibile categorizzare troppo. Un evento che nell’insieme ha promosso una rivalutazione del complesso museale diventando affatto vecchio, in quel momento più contemporaneo che mai, e che ha visto anche l’impegno di Gucci nella restaurazione del Giardino di Boboli, con 2 milioni di euro. Qualcosa che all’epoca probabilmente sarebbe servito anche ad Atene, e che in un momento di crisi, in ogni caso, non avrebbe significato svendersi. Dopo questa, e le sfilate alla Dia-Art Foundation a New York e all’Abbazia di Westminster, Gucci porterà il prossimo 30 maggio 2018 nel sito Patrimonio dell’Unesco di Arles, in Provenza, la Cruise 2018. La città amata dagli artisti è pronta a legarsi ad un altro concetto di arte, per vederlo basta spostare la prospettiva dello sguardo.

Un legame con l’arte che è caro e costantemente presente nei motivi decorativi che Michele rielabora per le sue collezioni, ispirazioni che passano dalle chiese romane, ai musei inglesi fino ai social generando collaborazioni con alcuni illustratori tra cui Coco Capitan che non solo ha realizzato una capsule col brand – che adesso per scovare i nuovi talenti monitora l’hashtag #guccigram – ma che ha ispirato anche il dipinto del Gucci Art Wall di Milano e di recente in occasione dell’Art Basel di Miami dove Gucci ha aperto un flagship, l’artista dello street ha personalizzato un nuovo murales commissionato dal brand. Un insieme di elaborazioni che nel complesso, guardando i numeri, si traducono in cifre di 4,4 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2017, accaparrandosi nuove fette di mercato anche degli stessi consumatori di altri marchi del gruppo Kering, segnando nello stesso periodo un +44,5% nelle vendite.