Skip to main content

Sono stati presentati a Bolzano i risultati della ricerca commissionata da Jaguar Land Rover Italia al Center for Advanced Studies e all’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research, in collaborazione con Alperia, che indaga lo scenario attuale della mobilità e della diffusione dei veicoli elettrici, di cui Jaguar I-PACE è il primo modello premium.

L’attuale strategia di Jaguar Land Rover è lo sviluppo di tecnologie innovative che stanno forgiando la mobilità del futuro e porteranno l’azienda ad offrire versioni elettrificate per ogni vettura, a partire dal 2020.

Andando ad analizzare i risultati, la ricerca parte dal caso dell’Alto Adige, territorio particolarmente attento alle tematiche di sostenibilità e rispetto dell’ambiente, e prosegue studiando lo scenario a livello nazionale e internazionale, con uno sguardo alle prospettive future. L’analisi prende in considerazione la diffusione dei Veicoli Elettrici (VE), in particolare veicoli ibridi plug-in (PHEV) e veicoli elettrici a batteria (BEV).

In un contesto come questo, non può mancare l’impegno di una casa automobilistica come Jaguar che, anche in previsione del prossimo arrivo in Italia del nuovo SUV Jaguar I-PACE, ha sentito la necessità di analizzare in modo più profondo le tematiche chiave di un settore che rappresenta il futuro della mobilità, in Italia e nel mondo.Jaguar I-PACE fa parte della prima categoria di veicoli completamente elettrici e presenta una batteria agli ioni di litio da 90 kWh che consente un’autonomia di 480 km (ciclo WLPT), senza dimenticare le alte prestazioni: i suoi due motori abbinati alla trazione integrale offrono un’erogazione di potenza di 400 CV, consentendo all’auto di raggiungere i 100 km/h in 4,8 secondi.I proprietari dell’auto, grazie ad un caricatore rapido a corrente continua da 100 kW potranno ricaricare la batteria, da 0 all’80%, in 40 minuti o avere 100 km di autonomia aggiuntiva con soli 15 minuti di ricarica.

Lo scenario internazionale vede 3,1 milioni di VE (Veicoli Elettrici) immatricolati nel 2017 a livello globale, di cui il 40% nella sola Cina. Tra i Paesi europei il podio spetta alla Norvegia, che vanta il 39,2% di VE sulle nuove immatricolazioni.In generale, la diffusione di veicoli a batteria e ibridi sta registrando un significativo trend positivo: nel mondo, negli ultimi anni, le auto elettriche private sono aumentate di otto volte, passando dai 400.000 esemplari del 2013 agli oltre 3 milioni del 2017, con una crescita altrettanto significativa delle colonnine ‘slow charger’ di privati, che arrivano a quota 3 milioni di punti di ricarica.

La differenza fra l’Italia e il resto d’Europa è tangibile, sia a livello di infrastruttura sia rispetto al numero di veicoli elettrici.L’Europa conta ad oggi circa 100.000 infrastrutture di ricarica, suddivise fra punti pubblici e privati, mentre l’Italia ne conta circa 3.000 pubbliche, che ammontano al 20% del totale presente sul territorio nazionale, limitando le possibilità di accesso agli automobilisti, dato che il restante 80% è privato.

La quota di mercato dei nuovi VE in Europa ammonta ad oggi all’1% e si stima che nel 2030 i VE costituiranno il 30% della totalità delle vetture. In Italia però la quota di mercato dei veicoli elettrici è solo lo 0,25% e rappresenta un quinto di quella degli altri grandi Paesi europei (1%).

A livello nazionale, le regioni più attive in termini di mobilità elettrica sono Lombardia, Lazio e Trentino Alto Adige, che da sole registrano oltre la metà (52%) dei veicoli BEV (Battery Eletric Vehicle).L’Alto Adige rappresenta un caso virtuoso e una best practice per quanto riguarda la e-mobility, grazie a politiche di incentivi ai cittadini, pensate per farli diventare sempre di più utenti e di conseguenza ambasciatori della mobilità elettrica.

Uno degli elementi chiave di questo sviluppo è la realizzazione di un sistema di mobilità alpina sostenibile che prevede azioni quali: la realizzazione nei prossimi anni di 5.000 stazioni di ricarica elettrica, l’incentivo fiscale fino a 4.000 euro per l’acquisto di una macchina elettrica e l’esenzione del pagamento del bollo per i primi tre anni, oltre ad un contributo fino a 1.000 euro per l’istallazione di una colonnina di ricarica domestica.

Il territorio rappresenta quindi per Jaguar Land Rover Italia un interlocutore ideale per lo studio e la ricerca di un approccio sistemico per l’introduzione della mobilità elettrica in Italia. “L’obiettivo del nostro lavoro di ricerca in Eurac Research è quello di migliorare la vita nelle società del futuro. In quest’ottica, alcuni dei nostri progetti si sono concentrati e si concentrano sullo studio di una mobilità sostenibile in Alto Adige e nei territori alpini,” spiega Stephan Ortner, direttore del centro di ricerca bolzanino Eurac Research, “Spesso soluzioni e studi sviluppati, come in questo caso, anche insieme al mondo dell’impresa possono poi essere applicati in altri territori in Europa o a livello globale”.

Nel dettaglio. In Alto Adige le energie rinnovabili contribuiscono per il 92% alla produzione di energia, permettendo a 34 Comuni di essere al 100% rinnovabili. In un’ottica di green region, per quanto riguarda strettamente la mobilità, l’Alto Adige sta attuando i principi della cosiddetta Piramide della Mobilità Sostenibile che mirano ad evitare il traffico, trasferirlo o migliorarlo. All’interno di questa strategia condivisa sono coinvolti attori privati – quali aziende e operatori del settore alberghiero – e pubblici – quali comuni e la Provincia di Bolzano.Il piano prevede soprattutto l’espansione della copertura infrastrutturale – Alperia installerà ogni anno dalle 20 alle 30 colonnine per arrivare a 5.000 entro il 2021, in aggiunta alle 77 già presenti – accanto ad un più ampio utilizzo delle energie rinnovabili.

Johann Wohlfarter, CEO di Alperia, ha dichiarato: “Alperia si impegna a creare un futuro smart e sostenibile. Per dare un contributo concreto nel rendere la mobilità in Alto Adige più ecosostenibile offriamo una gamma completa di appositi servizi: dall’energia verde fornita dalle centrali idroelettriche attraverso offerte all-inclusive per aziende e privati con servizi a tutto tondo fino ad una capillare rete di oltre 150 punti di ricarica in tutto l’Alto Adige. Con la recente messa in funzione del primo hypercharger in Italia che consente di ricaricare con una potenza di 150 kW offriamo ai nostri clienti un servizio ancora più innovativo. In questo modo vogliamo offrire un servizio continuativo e affidabile, per poter facilitare il più possibile il passaggio alla smart mobility”.

La copertura infrastrutturale è la prima leva per incrementare le immatricolazioni di Veicoli Elettrici, che in Alto Adige sono già cresciute sensibilmente negli ultimi anni: siamo passati delle 82 vetture del 2013 alle 228 del 2017.

Partendo da questo scenario locale, il sondaggio di Eurac Research e Jaguar Land Rover ha indagato cosa potrebbe spingere un altoatesino a scegliere un veicolo elettrico. Dall’indagine è emerso che i rispondenti che avevano a disposizione l’informazione riguardante i benefici economici connessi ai VE in termini di risparmio a lungo termine erano maggiormente propensi all’acquisto ipotetico di un VE. Questo sembra confermarsi anche per chi aveva invece a disposizione l’informazione del contesto sociale, ovvero la grafica che mostra la crescita di immatricolazioni di VE in Alto Adige.

 

A livello nazionale, Eurac Research e Jaguar Land Rover hanno indagato le principali barriere all’acquisto che sembrano essere di natura tecnologica, economica e ambientale. Quelle identificate da Jaguar Land Rover – e confermate dalla ricerca – sono: le infrastrutture limitate, l’autonomia e i lunghi tempi di ricarica, i costi d’acquisto superiori ai modelli ICE (Internal Combustion Engine), la produzione e lo smaltimento delle batterie stesse.

Molte di queste barriere sono in realtà oggi facilmente superabili, in quanto il settore della mobilità elettrica è in continua evoluzione e ha già risolto molte delle problematiche espresse dai potenziali clienti.“Le ultime generazioni di auto elettriche hanno un’autonomia impensabile fino a poco tempo fa, con una media di 300-400 km che diventano 480 km nel caso di Jaguar I-PACE, vettura che è in grado di effettuare, da 0 all’80%, in soli 40 minuti”spiega Daniele Maver, Presidente di Jaguar Land Rover Italia.Con il lancio di I-PACE siamo stati i primi in Europa ad introdurre un veicolo premium totalmente elettrico, capace di garantire eccezionali livelli di prestazioni, a partire dall’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi”.

Jaguar Land Rover ha scelto di proporre la vettura attraverso una strategia integrata e mirata ad offrire una “Electric Customer Experience” a 360°, pensata per assicurare ai Clienti tutto il supporto necessario, anche grazie all’importante ruolo dei concessionari.

Non solo sarà possibile ricaricare la propria I-PACE in tutte le concessionarie JLR italiane, ma i clienti potranno contare sul supporto dell’E-Angel, un consulente che li affiancherà nella gestione degli aspetti tecnico-burocratici, supportandoli nella verifica delle condizioni necessarie per l’installazione della Wallbox gratuita a casa, nella richiesta di potenza al gestore di riferimento e fornendo, chiavi in mano, wallbox di nuova generazione.Jaguar Land Rover ambisce quindi a fornire una rete di servizi sempre più ampia a supporto di tutti i clienti che stanno contribuendo alla rivoluzione della mobilità elettrica già in atto: una rete che vuole diventare sempre più capillare, grazie anche agli esempi di best practice forniti dall’Alto Adige e messi in luce dalla ricerca.