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Un progetto unico a sostegno dei giovani talenti dell’arte. Due protagonisti internazionali e tanti artisti chiamati a dare la loro interpretazione dello spirito dei nostri tempi: il museo MAXXI e Bvlgari, dopo la collaborazione del 2014 per la mostra “Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968”, tornano di nuovo insieme per il MAXXI BVLGARI Prize.

Un nuovo progetto del museo in collaborazione con la maison dell’alta gioielleria per il sostegno e la promozione dei giovani artisti, quest’anno rinnovato, rafforzato e proiettato sulla scena artistica internazionale anche grazie al supporto di Bvlgari.

A spuntarla Diego Marcon, artista originario di Busto Arsizio con alle spalle diverse esposizioni tra Londra, Parigi, Torino e Genova che, tramite l’opera Ludwig – un video che approfondisce  la sperimentazione sull’immagine e la potenza evocativa di ciò che non è immediatamente visibile – vince l’edizione 2018 del premio.

Cos’è Ludwig?

Ludwig è un video realizzato con la tecnica CGI (computer-generated imagery), utilizzata nella computer grafica per la resa degli effetti speciali digitali nel cinema, in televisione, nella pubblicità e nei videogiochi di simulazione. Il protagonista è un bambino che accende un fiammifero in uno spazio sospeso, che poi si scopre essere quello di una nave in balia di una tempesta. Mentre il fiammifero si consuma, il bambino intona un canto con versi scritti dall’artista sulla disperazione e la fatica dell’esistenza finché il fiammifero si spegne e la musica si interrompe, per poi ricominciare in loop. L’implacabile reiterazione della scena genera un’atmosfera claustrofobica e ossessiva. La partitura per pianoforte e voce è di Federico Chiari, eseguita da Marco de Gaspari e interpretata da Gianluigi Sartori, allievo cantore del Coro Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano.

La premiazione.

Marcon premiato dalle mani del regista Premio Oscar Giuseppe Tornatore, Presidente del Comitato d’Onore del progetto, alla presenza di Giovanna Melandri Presidente Fondazione MAXXI e Jean Christophe Babin Amministratore Delegato del Gruppo Bvlgari. Insieme a loro i giurati Yuko Hasegawa e David Elliott e il Direttore del MAXXI Arte Bartolomeo Pietromarchi.

La motivazione.

La giuria internazionale composta da David Elliott curatore indipendente, Yuko Hasegawa Direttore artistico del MOT di Tokyo, Hans Ulrich Obrist Direttore Artistico della Serpentine Galleries di Londra, Hou Hanru Direttore artistico del MAXXI e Bartolomeo Pietromarchi Direttore del MAXXI Arte ha scelto il lavoro di Marcon “Per la sintesi originale tra linguaggio analogico e digitale, per la capacità di interpretare con grande efficacia lo spirito contraddittorio della nostra epoca attraverso frammenti della tradizione musicale e artistica del passato; per il modo poetico ed evocativo di coniugare alla dimensione esistenziale quella globale”: la sua opera entra dunque a far parte della Collezione del MAXXI Arte.

I lavori di  Diego Marcon come anche quelli degli altri due partecipanti del MAXXI Bvlgari Prize, Talia Chetrit e Invernomuto saranno esposti nella mostra a cura di Giulia Ferracci fino al 4 novembre 2018, un percorso fluido, una vera e propria immersione nell’universo artistico degli artisti, che hanno proposto progetti capaci di restituire le tante suggestioni del loro lavoro.