A Ca’ Corner della Regina, una mostra firmata AMO/OMA e Rem Koolhaas indaga il diagramma come strumento di narrazione, pensiero e potere.
Dal 10 maggio, la sede veneziana della Fondazione Prada a Ca’ Corner della Regina inaugura Diagrams, una mostra visionaria ideata dallo studio AMO/OMA, fondato dall’architetto olandese Rem Koolhaas, che invita il visitatore a ripensare il modo in cui l’essere umano organizza, interpreta e comunica la realtà. Una vera e propria cartografia visiva del pensiero umano, che attraversa secoli, discipline e linguaggi.
Con oltre 300 oggetti tra manoscritti medievali, atlanti, trattati scientifici, immagini digitali, mappe, grafici, installazioni audiovisive e video contemporanei, Diagrams propone una riflessione multidisciplinare sull’immagine come forma sintetica e potente di sapere.
Il diagramma come linguaggio senza lingua
«Il diagramma è una forma antichissima di comunicazione, presente ovunque: dalla moda alla religione, dalla geopolitica alla storia delle disuguaglianze. Non dipende dal linguaggio e per questo è uno dei mezzi più potenti per trasmettere idee e valori», afferma Koolhaas, che da anni esplora i meccanismi della rappresentazione visiva come parte integrante del pensiero architettonico e sociale.
Diagrams si sviluppa su due piani del palazzo settecentesco, articolandosi in nove sezioni tematiche dedicate a quelle che gli ideatori definiscono “urgenze contemporanee”:
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Ambiente costruito
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Salute
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Disuguaglianza
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Migrazione
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Ambiente naturale
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Risorse
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Guerra
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Verità
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Valore
Ciascuna sezione si apre con una vetrina tematica e si sviluppa in ambienti laterali con approfondimenti su autori, fenomeni o episodi storici chiave.
Un meta-diagramma per introdurre l’universo dei diagrammi
L’ingresso alla mostra è dominato da un grande display disegnato da AMO/OMA: un meta-diagramma che rappresenta la struttura logica e narrativa dell’intero progetto espositivo. Non solo un elemento scenografico, ma uno strumento concettuale che guida lo spettatore all’interno di un flusso dinamico di connessioni tra idee, storie, immagini e dati.
Il percorso è il risultato di un processo curatoriale condiviso: accanto a Koolhaas, hanno collaborato Giulio Margheri, architetto e membro dello studio OMA, e Sietske Fransen, storica della scienza presso il Max Planck Institute, per costruire un’indagine che travalica i confini tra le discipline, esplorando il diagramma come linguaggio universale, interdisciplinare e trans-storico.
Un volume che è già oggetto di culto
Ad accompagnare la mostra, la Fondazione Prada pubblica un libro illustrato curato dalla leggendaria designer olandese Irma Boom, vera e propria “architetta del libro”. L’edizione include un testo di apertura di Miuccia Prada, una conversazione tra Rem Koolhaas e Katya Inozemtseva, e nove saggi firmati da importanti figure del pensiero visivo e culturale contemporaneo:
Kate Crawford, Alberto Cairo, Philippe Rekacewicz, Malkit Shoshan, tra gli altri.
Il volume si configura non solo come catalogo della mostra, ma come strumento critico per comprendere il potere dei diagrammi nel modellare la nostra visione del mondo.
Diagrams: un atlante critico della complessità contemporanea
Diagrams non è una mostra nel senso tradizionale: è un dispositivo critico, un esercizio di visione, un atlante mentale che attraversa il tempo e lo spazio. È un invito a riflettere su come l’intelligenza umana, sin dalle sue origini, abbia cercato nella forma grafica un modo per mettere ordine nel caos del mondo.
Un progetto che unisce arte, scienza, architettura, geopolitica e filosofia in un gesto curatoriale ambizioso e necessarioper comprendere le tensioni del presente e le forme con cui le rappresentiamo.