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Alla vigilia della 78ª edizione, il Festival di Cannes si confronta con una trasformazione radicale della propria estetica.
L’istituzione che, più di ogni altra, aveva incoraggiato l’audacia sartoriale, impone ora un nuovo codice: per la prima volta, la nudità viene formalmente vietata sul tappeto rosso, così come in ogni altro spazio del Festival.

Un cambiamento che segna la fine di un’era.

Il nuovo regolamento: un invito alla decenza

L’annuncio è stato chiaro:

“Per ragioni di decenza, la nudità non sarà ammessa né sul tappeto rosso, né altrove all’interno del Festival.”

Le nuove disposizioni vietano anche abiti eccessivamente voluminosi, come quelli dotati di lunghe code, che possano ostacolare il passaggio o compromettere la disposizione in sala.
Gli addetti all’accoglienza avranno l’autorità di negare l’accesso a chi non rispetterà le regole.

Cannes riscrive così il suo cerimoniale: l’eccesso, il capriccio spettacolare, la teatralità esasperata – elementi che per anni hanno alimentato il mito visivo della Croisette – sono ora sottoposti a un principio di misura e discrezione.

La Croisette senza trasgressione: una rivoluzione silenziosa

Il tappeto rosso di Cannes ha sempre rappresentato un palcoscenico di libertà stilistica, un terreno fertile per la sperimentazione estetica, dal minimalismo sofisticato all’ostentazione più sfrenata.
Come immaginare la Croisette senza i volumi esagerati, senza le silhouette nude, senza quell’irriverenza capace di trasformare ogni scalinata in una performance?

Eppure, il cambiamento era nell’aria già da tempo.
Negli ultimi anni, il Festival aveva già limitato i selfie sulle scale e vietato le soste prolungate sul tappeto.
L’episodio di Kelly Rowland nel 2024, invitata bruscamente a proseguire da un agente di sicurezza, aveva rivelato la nuova severità dei protocolli.
Non fu la sola: anche l’attore Massiel Taveras, la star del K-pop Yoona e la modella Sawa Pontyjska si trovarono ad affrontare l’intransigenza degli steward.

Rowland, parlando all’Associated Press, aveva denunciato un trattamento ineguale:

“Altre donne, con caratteristiche diverse dalle mie, non sono state riprese né sollecitate a muoversi.”

Un commento che ha sollevato interrogativi più ampi sulle dinamiche di rappresentazione e rispetto.

Star e sponsor: tutti uguali davanti al regolamento?

Rimane ora da capire se la nuova austerità sarà applicata uniformemente.
Bella Hadid, Kendall Jenner, i volti internazionali legati ai grandi sponsor del Festival come Chopard, Kering e L’Oréal Paris, saranno chiamati a rispettare le stesse regole?
Oppure sarà fatta distinzione tra “grandi nomi” e giovani influencer?

Il tappeto rosso di Cannes ha costruito parte del suo mito proprio su quelle scelte stilistiche che sfidavano la norma: le trasparenze audaci, i tagli vertiginosi, i giochi di illusione sartoriale.
Bandire il naked dressing significa anche bandire un linguaggio visivo che ha contribuito a rendere il Festival un simbolo globale.

Un red carpet nuovo, tra misura e nostalgia

Cannes 2025 apre dunque una stagione diversa, dove l’eleganza sarà ridefinita attraverso nuovi codici.
Non più l’eccesso che cattura gli sguardi, ma la compostezza che seduce con discrezione.

La sfilata delle star sotto i riflettori sarà ancora un momento di spettacolo e di sogno, ma in una chiave più sobria, più consapevole, forse più autentica.

Restano l’incanto, il mito, l’emozione di un Festival che – anche nel cambiamento – continua a raccontare l’arte di stare al mondo attraverso il cinema, la moda, la bellezza.

I look più audaci nella storia del Festival di Cannes

Philippine Leroy al Festival di Cannes 2003

 

Claudia Schiffer al Festival di Cannes 2000

 

Bella Hadid al Festival di Cannes 2024

 

Cindy Kimberly al Festival di Cannes 2023

 

Leila Depina al Festival di Cannes 2023

 

Victoria Abril al Festival di Cannes 1997

 

Ilona Staller al Festival di Cannes 1988