“Bright Young Things” sarà il titolo della collana che traduce in editoria l’estetica senza tempo del designer
Il linguaggio di Hedi Slimane non è mai stato confinato all’abito. Fin dai suoi esordi, ha coltivato una forma di espressione visiva totale, capace di attraversare – e spesso ridefinire – i codici della moda, della fotografia, della musica e della cultura giovanile. Le sue immagini, taglienti e luminose come rasoi di luce, non documentano semplicemente: danno forma a un’estetica, costruiscono mitologie.
A otto mesi dal suo distacco da Celine, il designer sorprende ancora una volta, scegliendo di allontanarsi dal clamore della passerella per fondare una casa editrice indipendente.
Il nuovo progetto si chiama “Bright Young Things”, un titolo che suona come un’ode a ciò che Slimane ha sempre celebrato: la giovinezza, la ribellione, la fragilità intensa dei corpi e dei volti che attraversano il suo obiettivo.
Un’estetica che si fa editoria
“Bright Young Things” sarà una collana di pubblicazioni artistiche che attinge direttamente al vastissimo archivio visivo dell’artista: anni di fotografie in bianco e nero, scatti intimi e spietati, racconti per immagini di una generazione che si muove tra club, concerti, fughe urbane e riti di passaggio.
Slimane non fotografa celebrità, ma trasforma volti sconosciuti in icone silenziose, catturando non l’identità anagrafica, ma l’attimo sospeso dell’essere giovani.
Con questo nuovo progetto editoriale, Hedi Slimane non solo rivendica la proprietà e l’autorialità delle sue immagini – di cui detiene personalmente i diritti – ma afferma anche un modo di narrare che sfugge ai ritmi accelerati dell’industria della moda. Qui il tempo è diluito, intimo, meditativo. Ogni pubblicazione sarà un frammento del suo universo: un esercizio di archivio, ma anche di visione.
Una storia che parte da lontano
Non è la prima volta che Slimane si confronta con l’editoria. Già nel 2001, con il libro “Intermission 1 / Charta”pubblicato in occasione di un’installazione presso la Stazione Leopolda a Firenze, il designer aveva rivelato il suo interesse per l’oggetto libro come spazio artistico. Ma oggi il progetto appare più maturo, strutturato e indipendente.
La nuova casa editrice nasce all’interno della sua società di produzione, e si pone come piattaforma autonoma da qualunque maison. In un momento in cui il mondo della moda osserva con attenzione ogni suo movimento – in attesa di capire se tornerà a guidare una griffe o lancerà un marchio tutto suo – Slimane sceglie la carta stampata come territorio di libertà.
Un manifesto visivo e generazionale
Il titolo scelto, Bright Young Things, è lo stesso della collezione uomo Estate 2025 per Celine, ma anche un riferimento culturale stratificato: richiama l’omonima espressione coniata negli anni ’20 per descrivere una generazione di artisti e bohémiens britannici, ed è insieme una dichiarazione d’intenti.
Slimane continua a costruire un archivio emozionale fatto di musica indie, sguardi sfuggenti, silhouette sottili e ambienti crepuscolari. Un’estetica tanto raffinata quanto punk, che ora si prepara a vivere su carta, al di fuori della moda, ma mai lontana da essa.
Con “Bright Young Things”, Hedi Slimane riscrive il proprio percorso: non più (o non solo) designer, ma editore della sua stessa visione.
In un mondo saturo di immagini rapide, il suo gesto editoriale diventa rivoluzionario nella lentezza, coraggioso nell’essere personale, eterno nel respiro artistico.