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L’alta gioielleria italiana si unisce alla più importante piattaforma di arte contemporanea al mondo, per tre edizioni all’insegna della bellezza e dell’innovazione culturale

Il 27 maggio 2025, a Ca’ Giustinian, sede storica della Biennale di Venezia, è stata annunciata una nuova alleanza destinata a segnare il panorama culturale internazionale: Bulgari sarà partner esclusivo della Biennale d’Arte per le prossime tre edizioni, in programma nel 2026, 2028 e 2030.

La notizia, accolta con entusiasmo dal mondo dell’arte e del lusso, rappresenta molto più di una semplice sponsorizzazione. È l’inizio di un dialogo tra due mondi – quello della creazione artistica e quello dell’eccellenza artigianale – che da sempre condividono valori comuni: bellezza, innovazione, audacia e memoria.

Venezia e Bulgari: due visioni di eternità

«La Biennale incarna il coraggio di mettere in discussione, la visione di innovare e la sensibilità per narrare lo spirito in evoluzione del nostro tempo», ha dichiarato Jean-Christophe Babin, CEO di Bulgari, sottolineando il legame profondo tra la Maison e la città lagunare.
Venezia, crocevia di culture e simbolo della contaminazione creativa, riflette perfettamente l’identità di Bulgari, brand che ha saputo fondere classicismo e modernità in un linguaggio stilistico riconosciuto in tutto il mondo.

In Minor Keys: la Biennale 2026 nel segno della lentezza e dell’introspezione

La prima tappa di questa partnership sarà la 61ª edizione della Biennale d’Arte, intitolata In Minor Keys, che si svolgerà dal 9 maggio al 22 novembre 2026. Un progetto curatoriale visionario e poetico firmato da Koyo Kouoh, curatrice camerunese-svizzera scomparsa prematuramente all’inizio di maggio e a cui sarà dedicata l’edizione.

La mostra, allestita tra i Giardini, l’Arsenale e una costellazione di sedi nella Laguna, inviterà il pubblico a rallentare, a osservare con attenzione, a riscoprire il senso del tempo attraverso l’arte. Un percorso di introspezione, ascolto e finezza percettiva, in sintonia con le domande urgenti del presente.

La bellezza come responsabilità

Accogliendo Bulgari come partner, il presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco, ha ricordato il valore culturale e civile della bellezza:

«La bellezza è una responsabilità da valorizzare, proteggere e sostenere attraverso il pensiero critico e la ricerca».

Parole che si allineano perfettamente con la visione della Maison romana, da sempre impegnata a sostenere il patrimonio artistico e architettonico italiano — da Caracalla a Piazza di Spagna, da Castel Sant’Angelo ai mosaici di Ravenna — e ora proiettata verso un nuovo capitolo internazionale.

Oltre il gioiello: un’arte da vivere

Questa collaborazione segna una tappa importante nel percorso evolutivo di Bulgari, che sempre più si posiziona come attore culturale oltre che simbolo di lusso.
Attraverso la Biennale, la Maison si fa parte attiva nella costruzione di futuri possibili, sostenendo la libertà espressiva, la riflessione critica e la trasformazione estetica del nostro tempo.

In un’epoca in cui il dialogo tra arte e impresa appare cruciale, l’unione tra Bulgari e la Biennale di Venezia offre una risposta concreta: un’alleanza tra visione e responsabilità, tra heritage e sperimentazione.