La masseria è simbolo principe di un territorio.
Tra il susseguirsi di ulivi che sfidano il tempo tra Savelletri e Fasano, la Masseria Calderisi dà l’impressione di ritagliarsi uno spazio a sé, a misura di pochi ospiti per fare di questo posto un’esperienza differente.
La Masseria
Entrando dalla strada sterrata diventano una costante i tronchi degli ulivi contorti attorno o le bouganville che “macchiano” di colore intenso gli angoli delle mura di calce candida, recuperate ormai da un impianto originario del 1658.
Lo staff (locale, giovane e appassionato) con un innato sorriso correda un servizio che – con sole 24 camere – è presente oltre che verace, guidato da Elio Zazzera, General Manager dalla recente apertura.
Un padiglione in materiali naturali ospita le sessioni di yoga, la piscina centrale (con bar lounge) è per le giornate più calde, ma ci sono anche spazi di antica origine che in questa ritrovata Masseria custodiscono un lungo passato di lavoro e sacrificio.
Come lo spazio ipogeo, cui si accede scendendo sotto un arco che porta quasi indietro nel tempo, direttamente alle antiche stagioni della lavorazione dell’olio.
Oggi è recuperato come spazio di degustazione, non solo di oli pregiati locali ma anche di vini simbolo della regione, il tutto accanto ad un frantoio originale e tra ambienti vissuti da tanta atmosfera.
Le antiche scuderie (dove c’erano cavalli e gli asini impiegati nei frantoi) fanno invece oggi posto a soluzioni di ospitalità, anche formato family, mentre depositi e nicchie en plein air sono cortili divenuti anche rigogliosi aranceti.
L’attuale “piazzetta” esterna – ex-ritrovo dopo il lavoro nei campi – oggi è lo spazio più condiviso dell’intera Masseria, ancora fulcro di vita e relax come un tempo. Sotto le tipiche luminarie e i pergolati accoglie gli ospiti così un déhor ideale per l’aperitivo o per la prima colazione.
La cucina
Sempre affacciato sulla piazzetta, c’è il ristorante (già sulla guida Michelin) in un rural style che incanta: colori neutri, cuscini su sedute in pietra, arnesi di lavoro alle pareti, ma anche recipienti originali prestati ad un uso diverso e più attuale, a seconda dei casi.
Merito del fascino dello stesso luogo e del risultato che la proprietaria Jutta von Braunmühl ha voluto personalmente raggiungere nel suo progetto di interni per la masseria.
Con suo marito Max, l’amore per questo posto nato da decenni si vede in molti dettagli.
La cucina è d’impronta locale. Qui, la Puglia, nel suo tripudio di freschezza e colore, non tradisce. E si pecca volentieri.
Colpa di proposte che non cedono il passo a soluzioni contaminate da altro se non quello che è classico nel territorio e nel formato migliore.
“Ho vissuto quasi 13 anni della mia vita professionale quasi in ristoranti stellati, con tanta tecnica, tanta evoluzione, tanta ricerca, anche denaturazione ed “effetto wow” – ci racconta l’Executive chef Pietro Sgaramella – oggi qui posso fare cotture sotto terra, conservazioni sotto sale come il passato ci insegna da sempre.
Faccio molta ricerca sulla materia prima – continua lo chef – con fornitori esterni locali e biologici, in aggiunta anche ai prodotti del nostro orto. E investo tanto anche nel mondo della lievitazione, per tutti gli impasti necessari al menu della masseria. È un ritorno alle origini. Il prodotto di lusso del futuro è il cibo sano a tavola”.
Gli spazi d’élite
C’è spazio anche per qualche anticipazione: il prossimo intervento è l’estensione dell’attuale SPA, dove trovano intanto posto le cabine per massaggi e trattamenti. Presto ci sarà anche una zona umida a misura dei pochi ospiti.
Quella che invece era villa padronale, un tempo almeno, oggi è Il Fortino, la suite più ambita con piscina privata e apertura sugli uliveti. E’ una soluzione che prodiga di spazi esterni ed interni su un’altura che domina la restante proprietà, come un tempo.
Ma anche l’antica Torre di avvistamento dei Saraceni o la Corte sono opzioni che aprono il respiro: una terrazza privata o la possibilità di godere di ulteriori spazi annessi per l’occasione, dando un’ulteriore privacy, danno la sensazione di restare quasi sospesi sulla distesa di ulivi, con vista mare in lontananza.
Non c’è infatti che qualche minuto in auto a separare la masseria da Calderisi Mare, l’estensione di spiaggia privata della stessa proprietà per i suoi clienti vacanzieri.
Con lo stesso “rural mood”, questo beach club ospita un’area attrezzata pensata già per una clientela internazionale, anche se non è la sola che apprezza questo tratto di costa.
Cabanas, tessuti e stoviglie artigianali colorano il décor e sanno autenticamente del posto, come tutte le proposte fresche nella carta del menu del ristorante “Gioia”, quasi a sussurrare come passato e presente, valori della tradizione e accoglienza contemporanea si tengano ancora per mano.