Pierpaolo Piccioli debutta da Balenciaga con The Heartbeat, la collezione che rappresenta una nuova era tra memoria storica e modernità. Via stivali in latex, ampie pellicce, loghi invadenti, abiti fluo: la nuova era Balenciaga intende riprendere l’eleganza proposta lo scorso secolo dal suo fondatore e declinarla in nuovi codici, per una donna che non vuole rinunciare alla raffinatezza e al lusso sul posto di lavoro quanto a una serata di gala.



Il 10 luglio, Pierpaolo Piccioli era stato ufficialmente nominato direttore creativo del brand francese, succedendo a Demna Gvasalia. Dopo quasi vent’anni alla guida di Valentino, Piccioli ha portato con sé una visione poetica e rigorosa, pronta a ridefinire i codici della Maison fondata da Cristóbal Balenciaga. Il suo debutto è avvenuto durante la corrente Paris Fashion Week, con la collezione Primavera/Estate 2026, presentata al numero 40 di Rue de Sèvres, sede storica del marchio. La sfilata si è conclusa con una standing ovation verso Piccioli, visibilmente soddisfatto e a tratti imbarazzato, confermando l’impatto emotivo e stilistico di questa nuova direzione.

La collezione non si è limitata a citare l’archivio: Piccioli ha costruito un vero e proprio dialogo con la storia della Maison, reinterpretando capi iconici come il celebre Sack Dress del 1957, presentato in una nuova versione come primo look a sfilare. Parliamo di un abito nero ampio senza maniche, con spalline marcate, scollo a V e una curva che si restringe sulle ginocchia, abbinato a décolleté neri, lunghi guanti chiari e occhiali da sole futuristici. Sì, intendiamo i Ray-Ban Wayfarer, indossati da più modelle, abbinati a diversi completi e capaci di aggiungere un contrasto urbano e deciso a look di estrema eleganza. La linea SS26 ha esplorato un equilibrio tra forme fluide e strutture decise, con tessuti leggeri che mettono al centro la persona reale e le sue necessità. Dai long dress alle gonne di piume, dai pantaloni a vita bassa e dritti ai top cropped, i capi che Piccioli vuole offrire sono indossabili in più occasioni e da più categorie di donne e uomini.

Particolarmente interessante l’ampio uso di infradito oversize di vari colori, accompagnati da oufit più sportivi, con shorts in denim o tessuto, e da completi più mondani, con piume e minidress. Sebbene il bianco e il nero siano state le tonalità predominanti, un piccolo spazio è stato dedicato anche all’arancio, al viola, al giallo e al verde. Colori accesi capaci di rendere il tutto meno sobrio e più sbarazzino, giovanile, divertente.
L’atmosfera della sfilata è stata immersiva: l’ambiente era avvolto da Getaria, una fragranza ispirata al paese natale di Balenciaga, che ha contribuito a creare un’esperienza sensoriale completa. La colonna sonora ha alternato brani di Max Richter, tra cui On the Nature of Daylight, a una commovente cover di Lauryn Hill della celebre Can’t Take My Eyes Off You.

In prima fila, volti noti come Meghan Markle, Anne Hathaway, Laura Pausini, Simone Ashley, Laetitia Casta, Isabelle Huppert e Vittoria Ceretti hanno assistito a quello che Piccioli ha definito “non un omaggio, ma un nuovo racconto”. La sua intenzione è chiara: ricalibrare la Maison, non stravolgerla, restituendole una voce empatica e contemporanea. “Ciò che mi ha portato fin qui è stato un viaggio carico di emozioni, che mi ha spinto avanti con forza – non solo insegnandomi, ma anche rivelandomi parti di me che conoscevo appena. Ho abbracciato l’imprevedibilità, le giornate infinite, e l’atto di lavorare con il cuore – lasciandolo guidare, imparare e agire da solo”, ha spiegato il designer in una lettera.




