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Si è da poco conclusa la premiere londinese del nuovo film di Guillermo del Toro, Frankenstein, in occasione del 69° BFI London Film Festival al Royal Festival Hall di Londra. Tra i protagonisti presenti, insieme al regista messicano, c’erano Jacob Elordi, Oscar Isaac, Mia Goth, Christoph Waltz, Charles Dance e David Bradley. La pellicola aveva già ricevuto una standing ovation di 13 minuti alla Mostra del Cinema di Venezia, promettendo una rivisitazione emozionante e visivamente straordinaria del classico gotico.

Jacob Elordi, giovane attore australiano noto per il ruolo di Nate in Euphoria e protagonista della saga After, ha indossato un ampio giubbotto nero sopra una camicia bianca con collo e cravatta nera, completando il look con gioielli e orologi Cartier, tra cui un orecchino singolo Juste un Clou in oro giallo 18k modello mini, il bracciale Love Unlimited in oro giallo 18k, l’orologio Tank Louis Cartier in oro giallo 18k con movimento meccanico e cinturino in pelle, l’anello Juste un Clou in oro giallo 18k con diamanti e l’anello LOVE Unlimited in oro giallo 18k.

Anche Oscar Isaac, l’attore guatemalteco-americano noto per i ruoli in Ex Machina, la trilogia di Star Wars e Dune, ha scelto un Tank Louis Cartier, modello medio in oro giallo 18k, con movimento meccanico e cinturino in pelle, abbinato a un completo total black.

La pellicola, al cinema dal 17 ottobre e su Netflix dal 7 novembre, è l’ultimo adattamento del romanzo gotico di Mary Shelley (1818). Isaac interpreta Victor Frankenstein, scienziato ossessionato dal superamento dei limiti della natura, che crea un essere umano assemblando parti di cadaveri. La creatura, intelligente e sensibile ma rifiutata dalla società, cerca vendetta contro il suo creatore. Jacob Elordi interpreta proprio la Creatura, un ruolo che ha richiesto un processo di trucco prostetico di 10 ore al giorno con oltre 42 pezzi applicati quotidianamente. L’attore ha definito l’esperienza “incredibilmente liberatoria”, mentre del Toro ha elogiato la sua dedizione, definendolo una “creatura di alabastro” e “sbalorditivamente bello”.

Il film esplora temi universali come la responsabilità morale della scienza, la solitudine, il rifiuto sociale e la ricerca dell’identità, reinterpretando il classico attraverso una sensibilità visiva moderna, enfatizzando il conflitto tra creatore e creatura e l’atmosfera gotica che ha reso celebre la storia.