Fino al 17 gennaio 2026, la M77 Gallery di via Mecenate ospita Riflessioni, la nuova personale di Grazia Varisco, una delle figure centrali dell’arte contemporanea italiana. A cinque anni dalla mostra Ospitare lo spazio (2020), Varisco torna a dialogare con gli ambienti della galleria con un percorso dove alcune sue opere storiche si fondono con produzioni recenti, ponendo al centro le relazioni tra spazio, tempo e percezione. La mostra è curata da Francesco Tedeschi, docente di Storia dell’Arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore del Centro di Ricerca sull’Arte Astratta in Italia. Tedeschi propone una rilettura contemporanea del lavoro di Varisco, orchestrando due installazioni site-specific che indagano il rapporto tra percezione, movimento e permanenza nello spazio.

Nata a Milano nell’ottobre 1937, Grazia Varisco è una delle protagoniste dell’arte cinetica e programmata. Dal 1956 al 1960 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, per poi unirsi al Gruppo T nel 1960 e partecipare a manifestazioni come Miriorama e gli eventi internazionali del movimento Nouvelle Tendance, occasioni di confronto con artisti italiani e stranieri attivi nella sperimentazione percettiva. Dopo lo scioglimento del gruppo, Varisco prosegue la sua ricerca in autonomia, esplorando equilibrio, armonia visiva e interattività: molte opere includono elementi mobili o che cambiano in base all’osservazione, creando un dialogo attivo con chi le osserva e invitando a esplorare nuove dimensioni dello spazio e del tempo. Tra le principali rassegne a cui ha partecipato, troviamo la Biennale di Venezia (1964, 1986) e la Quadriennale di Roma (1965, 1973, 1999).

Fondata nel 2002 da Francesca Kaufmann, M77 Gallery si è affermata come una realtà di riferimento nel panorama artistico italiano e internazionale. La galleria promuove artisti storicizzati e figure emergenti, con esposizioni che valorizzano il dialogo tra ricerca visiva, sperimentazione e contesto urbano. Con mostre che spaziano dall’arte moderna a quella contemporanea, M77 ha consolidato la propria reputazione come punto di riferimento per collezionisti, critici e appassionati.

Al piano inferiore, il percorso esplora il tema della precarietà. Opere come Toccata e fuga – Tra…guardo (1980), un collage che rielabora in chiave astratta la serie Between, e Tra…guardo (2013) introducono il visitatore a un ampio corridoio laterale, dove sono esposti alcuni “materici” realizzati tra il 1957 e il 1959. Questi lavori restituiscono una panoramica sulla lunga carriera di Varisco, dai primi esperimenti materici fino alla svolta verso la percezione e il movimento, segnata da Schema luminoso variabile “R. VOD” (1965). Il cuore della prima installazione è una sequenza labirintica di palizzate in legno, ispirata all’intervento del 1969 per la rassegna Campo Urbano. Dietro le assi si celano pareti specchianti, che creano un continuo gioco tra apertura e chiusura, rendendo lo spettatore parte attiva nella definizione dello spazio.

Al piano superiore, l’installazione Riflessioni dà il titolo alla mostra. Qui, specchi in movimento moltiplicano e frammentano immagini e percezioni. L’allestimento inizia con tre listelli specchianti a parete in cima alla scala e prosegue nel corridoio esterno con ulteriori tre elementi: due a forma di finestra e uno centrale a forma di porta. I dispositivi riflettenti amplificano il dialogo tra opera, spazio e osservatore, trasformandolo in parte integrante della composizione. Come spiega Varisco, “elementi lineari specchianti ruotano generando immagini scomposte e asincrone, riflessioni sul passato e sul futuro che non trovano una definizione univoca, ma si aprono all’interpretazione di chi osserva”.




